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Bolzano, 9-10 ottobre 2014
Business Forum Italia – Germania
Confindustria – BDI
Documento Sintetico
In una fase di persistente debolezza dell’economia dell’UE che vede le imprese europee
davanti a sfide crescenti, le associazioni industriali di Italia e Germania in occasione del
Business Forum di Bolzano, hanno condiviso le loro opinioni sulle misure immediate da
adottare per stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro.
Dichiarazione congiunta Confindustria – BDI ->> Dichiarazione congiunta.pdf
Partecipanti al Forum ->> Partecipanti.pdf
Intervento Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ->> http://www.istruzione.it/
Esiste un rapporto misurabile fra educazione e crescita economica, le politiche in campo
educativo devono mirare a colmare il disallineamento fra competenze richieste e competenze
offerte. Per fare questo è necessario aumentare e migliorare la comunicazione fra scuola ed
impresa. L’obiettivo è che la formazione di terzo livello diventi una sede di raccordo fra
mondo imprenditoriale ed Università, bisogna porre più attenzione al settore tecnico
professionale prendendo come esempio la realtà tedesca. Confindustria e BDI hanno un ruolo
fondamentale per favorire l’avvicinamento delle esigenze del mondo del lavoro con la
formazione professionale.
Intervento Dario Scannapieco, Vice Presidente Banca europea per gli investimenti (BEI)
“Quale ruolo per la Banca europea per gli investimenti nel futuro sviluppo economico
dell’Europa”
Unione Europea – BEI ->> http://europa.eu/about-eu/institutions-bodies/eib/index_it.htm
European Investment Bank ->> http://www.eib.org
Slides intervento ->> Scannapieco_Intervento.pdf
La Banca europea per gli investimenti è di proprietà dei 28 paesi dell'UE. Assume prestiti sui
mercati dei capitali e concede prestiti a un basso tasso d'interesse per finanziare progetti volti
a migliorare le infrastrutture, l'approvvigionamento energetico o la sostenibilità ambientale
soprattutto all'interno dell'UE ma anche nelle zone limitrofe o nei paesi in via di sviluppo.
Offre capitale di rischio a vantaggio di PMI in EU
Oltre 1.5 milioni di PMI beneficiarie negli ultimi 20 anni
http://www.istruzione.it/http://europa.eu/about-eu/institutions-bodies/eib/index_it.htmhttp://www.eib.org/ -
BUSINESS Forum Italia - Germania
Confindustria - BDI
Bolzano, 9-10 Ottobre 2014
Dichiarazione Congiunta ____________________
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Dichiarazione Congiunta
In una fase di persistente debolezza dell’economia dell’UE che vede le imprese europee davanti a sfide crescenti, le associazioni industriali di Italia e Germania, Confindustria e BDI, in occasione della 4° edizione del Business Forum italo/tedesco di Bolzano, hanno condiviso le loro opinioni sulle misure immediate da adottare per stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro.
L’accresciuta interdipendenza tra il settore manifatturiero e quello dei servizi attribuisce all’industria il ruolo di motore della crescita e dell’occupazione. Oggi, però, la bassa crescita, una concorrenza internazionale sempre più pressante e una legislazione troppo onerosa stanno mettendo a rischio le nostre imprese.
Se non vogliamo che l’Europa passi da una posizione di leadership a quella di fanalino di coda, è necessario promuovere un’azione decisa a livello UE per rinforzare la competitività industriale e per innalzare il contributo dell’industria al PIL al 20 % entro il 2020.
Nei prossimi cinque anni, le nuove istituzioni dell’UE e gli Stati membri hanno l’opportunità unica di implementare le riforme strutturali necessarie per la competitività, la crescita e l’occupazione in Europa.
Noi, imprenditori di Confindustria e BDI, sosteniamo con forza la decisione della Presidenza italiana del Consiglio dell’UE di mettere la competitività tra le sue priorità principali.
Accogliamo con favore la decisione del Presidente eletto Jean-Claude Juncker di concentrare l’attività della nuova Commissione europea su priorità politiche orientate alla crescita, sulle quali vi è il sostegno di una chiara maggioranza nel Parlamento europeo e nel Consiglio. In futuro, l’azione politica dovrà essere orientata ad attuare le seguenti linee guida politiche a sostegno della crescita:
supportare le riforme strutturali in tutti gli Stati membri della zona euro nel quadro di un Semestre europeo rafforzato;
attuare un Piano di Investimenti UE che comprenda risorse pubbliche e proposte concrete per mobilitare investimenti privati, realizzando un mercato interno pienamente connesso, riducendo gli oneri regolamentari e migliorando il ricorso ai mercati dei capitali, alla BEI e al bilancio UE;
adottare iniziative ambiziose per realizzare un Mercato unico digitale perfettamente funzionante e supportare la digitalizzazione dell’industria europea;
implementare un’Unione dell’energia, promuovendo la convergenza fra politiche industriali, energetiche e climatiche.
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Per raggiungere l’obiettivo di un’Europa competitiva, Confindustria e BDI invitano le nuove istituzioni dell’UE a concentrarsi sui seguenti tre punti:
1. Definire un quadro di condizioni favorevoli a R&S&I e migliorare i sistemi di educazione e formazione:
L’economia europea può rimanere competitiva in un mercato globale solo grazie a prodotti innovativi.
Affinché l’UE sia un leader globale nell’innovazione, è fondamentale stabilire condizioni favorevoli a livello europeo, così da stimolare la fiducia delle imprese ad investire in R&S&I e colmare il gap tra ricerca e commercializzazione di nuovi prodotti e servizi. A tal proposito, il previsto ridimensionamento del bilancio 2015 di Horizon 2020 rappresenta un segnale negativo.
In vista della revisione della strategia “Europa 2020”, è di importanza vitale garantire un contesto regolamentare appropriato e favorevole allo sviluppo della ricerca applicata e ad un migliore utilizzo dei risultati della ricerca, consentendo una più ampia partecipazione dell’industria e delle PMI.
2. Stimolare gli investimenti in R&S&I: L’Unione deve incoraggiare gli investimenti in R&S&I industriale per favorire
la nascita e lo sviluppo nel lungo periodo di industrie europee competitive a livello globale.
Il gap tra ricerca e sfruttamento commerciale di nuovi prodotti e servizi deve essere colmato attraverso modalità di finanziamento adeguate tanto a livello europeo quanto a livello nazionale.
A livello UE appare essenziale assicurare che i fondi pubblici attivino gli investimenti privati e ottimizzare l’utilizzo dei fondi UE per l’innovazione esistenti, utilizzando appieno Horizon 2020 e migliorando le sinergie tra i diversi strumenti europei di finanziamento (Horizon 2020, fondi strutturali, meccanismi di finanziamento del gruppo BEI).
Occorre, inoltre, perseguire la realizzazione di un mercato funzionante del venture capital per imprese e prodotti innovativi, poiché esso gioca un ruolo chiave sia nella creazione di nuove aziende nel settore dell’economia digitale creativa che nell’inclusione delle tecnologie manifatturiere avanzate e delle tecnologie abilitanti fondamentali nell’intera catena del valore.
A livello nazionale, si ritiene essenziale incrementare la qualità e l’efficienza della spesa, ad esempio introducendo uno schema di credito d’imposta per gli investimenti in R&S&I.
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3. Promuovere l’accesso alle competenze come colonna portante di un sistema di R&S&I ben funzionante ed efficace:
L’Europa ha bisogno di azioni per attrarre i migliori talenti e le imprese più innovative, migliorare l’offerta di ricercatori qualificati, promuovere gli scambi di personale R&S&I tra il settore pubblico e quello privato e favorire la collaborazione transnazionale.
L’Unione europea dovrà investire di più nell’educazione a tutti i livelli e promuovere la modernizzazione dei sistemi educativi e formativi all’interno degli Stati membri, favorendo la dimensione tecnica/scientifica/digitale dei processi educativi, supportando i sistemi di apprendimento duale e promuovendo i partenariati tra il mondo dell’educazione e il settore privato.
L’Europa dovrebbe affrontare, quanto prima, la questione della scarsità di competenze digitali, che sta costando milioni di euro in termini di produttività. È stato ampiamente evidenziato come ci sia una domanda di competenza digitali nell’industria tecnologica, ma anche in quella tradizionale, che non incontra una pari offerta di candidati. Lo sviluppo della tecnologia cloud e di quella mobile, la diffusione dei social media la crescente percezione del potenziale offerto dai big data rendono la questione delle competenze digitali ancora più urgente.
E’ necessario incoraggiare le iniziative che mirano a sostenere i dottorati in ambito industriale e l’inserimento dei dottori di ricerca in aziende orientate alla ricerca e all’innovazione. Infatti, una più ampia sinergia e una più stretta collaborazione tra università, istituti di ricerca pubblici e imprese sono essenziali per mettere insieme competenze, know-how e finanziamenti per la commercializzazione delle innovazioni in una fase pre-competitiva e per ridurre il tempo necessario a portare l’innovazione sul mercato.
Fermamente convinti del valore di una stretta collaborazione, BDI e Confindustria auspicano di poter contribuire attivamente – mantenendo un costante dialogo con i rispettivi Governi e con le istituzioni europee – al dibattito su come rafforzare la competitività dell’Europa e stimolare gli investimenti con l’obiettivo di creare posti di lavoro.
CSantarelliDichiarazione congiunta.pdf
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CSantarelliPartecipanti.pdf
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Dario Scannapieco
Vice-President European Investment Bank
Il ruolo della BEI nel futuro sviluppo
economico Europeo
Business Summit BDI – Confindustria
Bolzano 10 October 2014
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• Sviluppo e crescita in Europa – Scenari attuali
• Risposte BEI alla crisi in Europa
2
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3
Crescita reale e potenziale in EU
Crescita registrata e diminuzione del potenziale Europeo
Crescita media produttivitá
Source: Eurostat
* Solo Paesi EU-OECD
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4
Source: Eurostat
Crescita (GDP) e Investimenti in Europa (2007 = 100)
Andamento Investimenti 2007 e 2013 (%)
Continua crisi di investimenti
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5
Disoccupazione in Europa (%)
Disoccupazione in EU produce necessitá nel breve e lungo termine
Source: Eurostat
Disoccupazione in Europa (2013 vs 2008 dati in %)
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6
Source: Eurostat
PPS-GDP per abitante (EU %)
50
60
70
80
90
100
110
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
EU
Spain
Cyprus
Greece
Portugal
NMS ex CY
Rischi per le politiche di convergenza
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7
Source: Eurostat
Investimenti pubblici 2013 (2007 = 100) vs 2013 Debito/PIL
Il ridotto spazio fiscale impedisce investimenti
pubblici. Drastica riduzione degli investimenti
infrastrutturali nei paesi Europei
Andamento investimenti
infrastrutturali (2007-13)
Investimenti pubblici e limiti politiche fiscali
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Ricerca e Sviluppo
Media annua di crescita spesa R&D (2009-2011) e intensitá di spesa nel 2008
Source: Eurostat
Polarizzazione investimenti RDI
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Source: Commission – ECB surveys on SME finance
Accesso al credito: condizioni diverse per le PMI
Prima della crisi: mercati finanziari
maggiormente integrati. La crisi ha
evidenziato i limiti delle politiche
nazionali.
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Composizione debito NFC
10
-75
-25
25
75
125
175
225
19
97
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19
98
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19
99
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00
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13
Q4
MFI loans to NFCs
net issuance of quoted shares by NFCs
net issuance of debt securities by NFCs
Maggiore quota di obbligazioni rispetto al totale del debito societario 7,5 % (2008) - l’11,5 %
(2013) , non compensa la contrazione del credito bancario.
Diversificazione fonti di finanziamento esclusiva grandi aziende/alcuni mercati
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Non Performing Loans
Peggiorata qualità dei crediti in EU: Non Performing Loans (NPL) sugli
impieghi totali è aumentata in tutti i paesi con casi (Grecia, a Cipro, in
Ungheria e Slovenia) livelli decisamente elevati.
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0
5
10
15
20
25
30
35
DE FR FI AT BE DK LU NL SE UK IE EL ES IT PT CY MT BG HR CZ HU PL RO SK SI LV LT EE
2013 2007
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12
Risposte Europee alla crisi:
Risposte immediate
Programmi di aggiustamento macroeconomico
Creazione European Financial Security Facility (EFSF) /European Security
Mechanism (ESM)
Misure Monetarie ECB (LTRO, TLTRO, SMP, OMT,etc.)
Risposte strutturali
Riforme strutturali in alcuni Stati Membri
Rafforzamento politiche di coordinamento fiscale (6-pack, 2-pack, fiscal
compact, etc.)
Standard regolamentari (Basel III, EBA guidelines)
Unione Bancaria
Aumento Capitale BEI per supportare crescita e impiego
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• Sviluppo e crescita in Europa – Scenari attuali
• Risposte BEI alla crisi in Europa
13
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Il Gruppo BEI: Banca Europea per gli Investimenti
Finanza ed esperienza per progetti di investimento. Total assets: EUR 512mld
(fine 2013).
Partner finanziario delle istituzioni Europee
Azionisti: 28 Paesi Membri EU
Maggiore “non sovreign borrower” al mondo
Raccolta fondi sul mercato dei capitali
Trasmettere condizioni favorevoli ai beneficiari
Rating BEI: AAA
Progetti in oltre 160 paesi
Prodotti principali:
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Offre capitale di rischio a vantaggio di PMI in EU
Oltre 1.5 milioni di PMI beneficiarie negli ultimi 20 anni
Azionisti: EIB (65.2%), European Commission (24.3%), public and
private financial institutions (10.5%)
EUR 8 bn c.a. investiti in oltre 550 fondi PE e VC e EUR 5,6bn in
garanzie a vantaggio di portafoglio di prestiti alle PMI di c.a. EUR 37
mld
Rating FEI: AAA
Prodotti principali:
15
Il Gruppo BEI: Fondo Europeo per gli Investimenti
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7
Grado di sviluppo delle PMI
PRE-SEED PHASE SEED PHASE START-UP PHASE EMERGING GROWTH DEVELOPMENT
PIÙ RISCHIO MENO RISCHIO
Public Stock Markets
Business Angels,
Technology Transfer
Microcredit
VC Seed & Early Stage
Portfolio Guarantees & Credit Enhancement
Formal VC Funds & Mezzanine Funds
Posizionamento Fondo Europeo per gli Investimenti
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17
2012/2013 – EIB: Volumi generati e staff impiegato
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• Riduzione del Gap di Investimento 1. Ruolo Anticiclico della BEI
•Investimenti dedicati
•Youth Employment initiative 2. Supporto all’Impiego
•Supporto BEI a politiche di Coesione
•Attivitá di consulenza a supporto dell’assorbimento Fondi EU 3. Supporto politiche di Coesione
•Supporto PMI & MidCaps per garantire accesso al credito
•EIF credit enhancement: Investimenti in progetti di cartolarizzazione delle banche
4. Riduzione frammentazione mercati finanziari
•Aumento prestiti dedicati a vantaggio della knowledge economy
•Sviluppo nuovi prodotti per aziende innovative 5. Supporto a RDI
•Aumento lending verso infrastrutture strategiche e per la lotta al cambiamento climatico
•Sviluppo nuovi prodotti (LGTT, project bonds)
6. Investimenti in infrastrutture strategiche, networks europei, climate action
Risposte Gruppo BEI
18
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19
Innovation leading
economies*
Converging innovation
economies
5. Sviluppo RDI Knowledge economy
EUR 15.6bn in 2013 (+70%)
2014 COP: EUR 15.5-
16.5mld
Prioritá operativa in 19 MS
RSFF II
Growth Finance Initiative
(GFI)
MidCap Initiative (MCI)
Supporto RSI gestito dal FEI
attraverso nuovi mandati
RDI Advisory Services
RSFF
EUR 12.9bn signed over
2007-2013 period
30% above the initial target
Effetto catalitico per nuovi
capitali dedicati a progetti
RDI
* ‘Innovation leading economies’ defined here as:
• Classified as ‘innovation leader’ or ‘innovation follower’ in the European Innovation Union Scoreboard 2013, and
• Having a level of R&D investment as % GDP no more than 1 standard deviation from the EU average.
Focus su Innovazione
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EIB Signatures and Disbursements (in EUR million)
Nuovo lending grazie all’aumento del capitale
Aumento di Capitale
EUR 10bn
Aumendo capacita’di Lending 2013-2015
EUR 60bn
Investimenti Aggiuntivi
EUR 180bn
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• Riduzione del Gap di Investimento 1. Ruolo Anticiclico della BEI
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Pre-accession Countries include:
Candidate Countries: Iceland, the Former Yugoslav Republic of Macedonia, Montenegro, Serbia and Turkey.
Potential Candidate Countries: Albania, Bosnia and Herzegovina, Kosovo*.
Lending outside EU (EIB signatures) in 2013: EUR 7.7bn
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La BEI nel 2013 – Distribuzione geografica
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Growth and jobs
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Prestiti a PMI e Mid-Caps
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‘Investing for Youth’ – EUR 9.1 billion, luglio – dicembre 2013
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Attivita’ FEI
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Strategic Intent of EIB Group SMEs Products and Intervention rationale
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Project Bond: Le modalita’ di intervento
In base al tipo di progetto, l’intervento della BEI mira a migliorare il merito di
credito dei Senior Bonds emessi dalla Società di Progetto ad un livello di rating
minimo A-, considerato accettabile per gli investitori istituzionali.
L’UE interverrà nell’iniziativa Project Bond attraverso meccanismi appropriati di
risk-sharing con la BEI (sulla base di un portafoglio di progetti), riducendo
l’impiego di capitale da parte della Bei e generando un effetto moltiplicatore.
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Il Risk Sharing Instrument for Innovative and Research oriented SMEs and
small Mid-Caps (RSI) del FEI
Criteri di eleggibilità degli assets sottostanti: portafoglio di nuovi prestiti e/o leasing finanziari che sia originato entro un periodo di due anni dall’intermediario selezionato.
Guarantee Rate: 50% delle perdite realizzate in ciascun prestito.
Min 20% di esposizione deve essere trattenuta dagli intermediari lungo tutta la vita del prestito
Questo strumento facilita le banche ad erogare un maggiori prestiti all’economia reale, concedendo loro di risparmiare capitale regolamentare grazie alla garanzia FEI
Rischio coperto dal FEI come Garante
Prestito 1 Prestito 2 Prestito n
Fee sulla
Garanzia
Garanzia
Rischio trattenuto dall’intermediario
Intermediario Finanziario FEI
come
garante
Beneficiari
PM
I 1
PM
I 2
PM
I n
Prodotto per le PMI Innovative: la Garanzia RSI
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Grazie!
CSantarelliScannapieco_Intervento.pdf
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Azionisti: EIB (65.2%), European Commission (24.3%), public and private financial
institutions (10.5%)
EUR 8 bn c.a. investiti in oltre 550 fondi PE e VC e EUR 5,6 bn in garanzie a vantaggio di
portafoglio di prestiti alle PMI di c.a. EUR 37mld
Rating FEI: AAA
Panel :
Definire un quadro di condizioni favorevoli a R&I e migliorare i sistemi di educazione e
formazione
Si è guardato con notevole interesse ad esperienze positive tedesche quali quelle di Röchling
Group e ThyessenKrupp AG che investono molto in R&I e ricevono dal sistema di formazione
duale ottimi risultati.
La formazione duale mette in comunicazione la pratica aziendale con la parte più teorica della
formazione stessa, ovvero lo studio in un istituto professionale o durante un percorso
universitario. Questo principio è usato ormai da molti anni come un concetto di base per la
prima formazione professionale ma anche per numerosi sbocchi universitari.
Mario Gorga, responsabile per le relazioni industriali del gruppo Enel spiega l’ottimo risultato
in Italia. Enel ha portato avanti un progetto sul metodo di formazione duale in accordo col
Ministero dell’Istruzione su modello tedesco e guardando l’esperienza di Bolzano. Grazie a
questo metodo si diffonde cultura aziendale oltre a formare in modo migliore i giovani. E’
necessario fare pressioni per una contribuzione fiscale che aiuti la sperimentazione del metodo
duale in Italia.
Intervento Wolf Michael Kühne, Country Managing Partner di DLA Piper, Italia
“Opportunità di investimento in Italia e in Germania”
DLA Piper ->>http://www.dlapiper.com/it/italy
Italia e Germania hanno i due sistemi manifatturieri più grandi d’Europa. Le relazioni e gli
investimenti che intercorrono fra questi paesi non si basano esclusivamente sui numeri ma
soprattutto sulla cultura.
Sono due paesi molto diversi che vedono nella complementarietà il loro punto di forza.
E’ necessario quindi uno sforzo di integrazione di percorsi di studi e conoscenza delle lingue.
Il problema dell’Italia è che non riesce a comunicare le proprie qualità all’estero, i pregiudizi
negativi sono ancora molto forti ma non vi è alcuna ragione. Di contro, la Germania è percepita
come un paese egemone ed egoista. L’Italia soffre degli stessi problemi che ha tutta l’Europa
solo che Berlino è riuscita a far passare il messaggio che in Germania è stata realizzata una
riforma formidabile.
Bisogna riuscire ad abbattere queste barriere sfruttando la capacità di fare sistema unendo
l’organizzazione tedesca al capitale umano qualificato italiano. E’ necessario creare dei cluster
http://www.dlapiper.com/it/italy
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Pag 3
di aziende italiane che forniscano know how e si vadano ad integrare col tessuto aziendale
tedesco.
Intervento Roberto Crapelli, Amministratore Delegato Roland Berger Consultants
Presentazione dello Studio: “Uno sforzo congiunto per la reindustrializzazione”
Slides intervento ->> in allegato Crapelli_Intervento.pdf
La deindustrializzazione colpisce l’Europa. Italia e Germania grazie all’industria digitale 4.0, alla
capacità di innovare e ad una adeguata formazione hanno una grande opportunità per il
rilancio della manifattura. Il cluster Italia-Germania è ad oggi il più grande esportatore del
mondo.
L’industria 4.0, introduce nel processo produttivo quella che è stata definita “Internet of
things”, la rete che permette lo scambio di informazioni tra oggetti, oltre che tra le persone,
per ottimizzare le risorse. Cambieranno completamente le modalità di produzione e anche i
prodotti stessi, sempre più personalizzati.
La possibilità di mettere in rete anche gli oggetti, che diventano così “intelligenti” grazie a chip
e sensori, permetterà di gestire in automatico e con una flessibilità virtualmente illimitata
qualsiasi produzione e logistica.
L'istruzione svolge un ruolo chiave nella nuova generazione di competenze che dovrà essere
più internazionale, collaborativa e high-tech con competenze più orientate al prodotto.
La granularità delle imprese italiane rappresenta una grande opportunità di creare un sistema
industriale interconnesso, sia lungo la catena del valore sia all'interno della fabbrica.
L’Italia ha l'opportunità di ottenere un vantaggio competitivo, partendo da zero, può con poco
adattare ed evolvere il proprio sistema educativo, al fine di plasmare per l'industria 4.0 nuove
capacità e competenze.
Germania e Italia hanno la possibilità di migliorare la loro competitività attraverso l’industria
4.0, sfruttando la complementarietà delle economie c’è la possibilità di creare un progetto
Industria 4.0 pilota su catene del valore specifiche sottoposte dai due paesi.
La piattaforma tedesca di R&S (R&S spesa, la collaborazione universitaria e brevetti) può
essere sfruttata dall’Italia per ridurre il divario riguardo l’innovazione. Le politiche industriali a
livello UE e di singolo paese dovrebbero abbracciare il concetto di ri-guadagno di
competitività proprio dell’Industria 4.0.
Gli incentivi governativi dovrebbero essere orientati a stimolare la riorganizzazione della
catena del valore, sulla base del rischio e la redistribuzione del valore creato.
Intervento Alberto Baban, Presidente Piccola Industria Confindustria
La scorsa settimana a Napoli, in occasione del XIV Forum di Piccola Industria intitolato
“Innovare è l’impresa”, abbiamo lanciato la nostra Proposta “PMI Innovative”.
L’innovazione è l’unica medicina per combattere la crisi.
Le imprese innovative sono tante indipendentemente dal numero di addetti o settore.
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Confindustria-BDI Business Forum
Bolzano, 10th October 2014
A joint effort towards re-industrialization
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2 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
> Roland Berger Strategy Consultants would like to thank Centro Studi Confindustria (CSC) for the support that made possible the preparation of this report
> Information provided by and the interaction with CSC have been essential for the Roland Berger analysis and interpretation of the macro-economic figures and trends
Acknowledgements
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3 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
This document shall be treated as confidential. It has been compiled for the exclusive, internal use by our client and is not complete without the underlying detail analyses and the oral presentation. It may
not be passed on and/or may not be made available to third parties without prior written consent from Roland Berger Strategy Consultants. RBSC does not assume any responsibility for the completeness
and accuracy of the statements made in this document.
© Roland Berger Strategy Consultants
Restarting Europe: new technologies to reshape the old industrial backbone
> Deindustrialization trend is mainly affecting Europe
> European reindustrialization represents a huge opportunity for Germany and Italy to champion the manufacturing relaunch
> "Industry 4.0" revolution enhances Innovation and Education relevance
> German and Italian Innovation and Education as boosters of the re-industrialization through Industry 4.0
> Options available
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4 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
> Deindustrialization trend is mainly affecting Europe
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5 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
Emerging countries weight in the total manufacturing value added has reached 40% - Europe still #2 globally but shrinking
Source : UNCTAD, Oanda
1) UNCTAD data in constant USD (2005 rate), converted in EUR (2005 exchange rate)
Western Europe
Africa
Russia and central Europe
South America
Asia excl. Japan
2011
6.577
1% 11%
22%
25%
1% 2% 6%
31%
2001
4.305
2% 14%
28%
34%
2% 2% 7%
11%
Other developed countries
3.451
2% 18%
24%
36%
1991
4% 7% 8%
Japan
North America
2%
Share of emerging countries
21% 22% 40%
Emerging countries
Developed countries
+179%
+17%
Growth 2001-2011
Manufacturing value added1) [EUR bn]
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6 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
European countries are facing a de-industrialization trend, unlike emerging countries
Evolution of manufacturing employment rate [2000-2013 ; Mln of employees, %]
GERMANY FRANCE UK ITALY CHINA1) BRAZIL
-6%
2013
7,3
17%
2000
7,7
20% -23%
2013
2,8
11%
2000
3,7
14%
-35%
2013
2,5
8%
2000
3,8
14%
-11%
2013
4,3
18%
2000
4,9
21%
+45%
2013
235,7
31%
2000
162,2
23%
1) Including the construction sector
2013
+45%
13,8
2000
9,5
14%
13%
10% Share of manufacturing sectors employees on total employment
Source: Eurostat, Oxford Economic, National Bureau of Statistics China, Roland Berger Strategy Consultants analysis
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7 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
Without a serious initiative towards reindustrialization, Europe risks being pulled into a vicious circle
Source: Roland Berger
The vicious circle of deindustrialization
Loss of business
Low returns on investment
Lower investments
Obsolescence of industrial assets
Loss of price and non-price competitiveness 1
2
3 4
5
> Price and non-price competitiveness are therefore the problems to be addressed!
Deindustrialization
Loss of know-how and human capital
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8 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
> European reindustrialization represents a huge opportunity for Germany and Italy to champion the manufacturing relaunch
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9 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
European re-industrialization pulled by Germany and Italy, together the #2 global largest manufacturing exporter in terms of Value added
Exporting Value added in manufacturing and world ranking
3,0% 3,4% 4,2%
13,8%7,8%
7,7%
12,9%
10,2% 11,2%
18,7%
16,4%14,4%
3,9%
13,9%16,7%
China
2011
100,0%
45,8%
2008
100,0%
48,3%
1995
100,0%
47,7%
South Korea
Japan
US
Germany-Italy
RoW
#1
#3
#2
#4
#5
Rank
Value added share of the top five exporting clusters in manufacturing [1995 – 2011; %]
p.p. change '95-'09
+12.8 p.p.
-1.7 p.p.
-6.1 p.p.
+1.2 p.p.
-4,3 p.p.
-1.9 p.p.
Source: Centro Studi Confindustria estimates based on WIOD data; RB Analysis
-
10 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
25%
21%
43%
10
20
30
40
50
60
70
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
36%
Germany and Italy largely dependent on manufacturing export, accounting for more than 90% of total exports of goods
Italy Germany
Export of goods - Total1) and manufactured goods2) [2005 – 2013]
Source: Eurostat; RB Analysis
1) Does not include export of services 2) Includes Food, drinks and tobacco, Mineral fuels, lubrificants and related materials, Chemical and related products, Machinery and transport equipment and Other manufactured goods
96% 96%
96%
97%
80
90
100
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Total Exports of Goods as % of GDP Export of Manuf. Goods as % of Total Exports of Goods
-
11 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
Germany and Italy occupy the export podium in almost all manufacturing sectors
Ranking based on sector export value added share [2011; %]
SECTOR
Food, beverages and tobacco
Textiles and clothes
Leather and accessories
Wood
Paper and printing
Coke and petroleum products
Chemicals products
Rubber products and plastic
Processing of non metallic minerals
Basic metals and processing
Machinery and equipment
Electrical and optical appliances
Transport
Other manufacturing
1st
China
China
China
China
USA
USA
China
China
China
China
Germany
China
Japan
China
2nd
USA
Italy
Italy
Germany
Germany
Russia
Germany
Germany
Germany
Germany
China
USA
Germany
USA
3rd
Netherlands
Turkey
France
Canada
China
China
USA
Japan
Japan
Japan
USA
Germany
USA
Germany
Source: Centro Studi Confindustria estimates based on WIOD data; RB Analysis
-
12 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
German and Italian economies are strictly linked in terms of mutual trading
%
2013
26% 25%
2005 2011 2001 2009 2007 2003
Italy’s exports to GER as a share of exports to G10
Source: Centro Studi Confindustria calculations based on Comtrade; RB Analysis
1) Belgium, Canada, France, Germany, Japan, Italy, Netherlands, Sweden, Switzerland, US, UK 2) After Netherlands, France and US
Italy's manufacturing EXPORT to Germany as a share of total manufacturing exports to G101) [2000-2013]
%
2011 2007 2001 2005 2009 2013
15%
2003
13%
Germany's manufacturing IMPORT from Italy as a share of total manufacturing imports from G101) [2000-2013]
Germany’s imports from ITA as a share of imports from G10
Germany 1st partner for Italy Italy 4th partner2) for Germany
-
13 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
Italy and mainly Germany are progressively more dependent on foreign demand and therefore more exposed to systemic risks
Italy's manufacturing value added Germany's manufacturing value added
National Manufacturing Value added generation by country demand [1995 – 2011; %]
56% 54% 53% 49% 46%
7%
6%
37% 40% 42% 46% 47%
100
5%
2011 2008
100
5%
100 100
2000
100
2005 1995
6%
Rest of the World Germany Italy
52%41%
32% 27% 28%
45%54%
64% 69% 68%
2008
4% 5%
100
2000
100
5%
1995
100
4%
100
2005
5%
100
2011
Foreign demand
Foreign demand
Source: Centro Studi Confindustria estimates based on WIOD data; RB Analysis
-
14 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
Italy is becoming more a supplier and Germany more a client along the Global Value Chain
80
85
90
95
100
105
110
115
120
125
130
135
140
145
2010 2005 2000 1995
Supplier1) & Client2) perspective [1995 – 2011]
80
90
100
110
120
130
140
150
160
170
180
2010 2005 1995 2000
1) National value added deriving from foreign exports of final goods [% of national VA] 2) Foreign value-added from national exports of final goods [% of national VA]
Supplier Perspective [1995 = Base 100] Client Perspective [1995 = Base 100]
Source: Centro Studi Confindustria estimates based on WIOD data; RB Analysis
Weight of national intermediate product on a foreign final product
Weight of foreign intermediate product on a national final product
-
15 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
German and Italian participation in the global value chains has increased since 1995 both as supplier and client
Total participation in global value chains – Manufacturing [1995 – 2011]
Germany
0
10
20
30
+1%
+28%
2010 2009 2008 2011 2007 2000 2006 2005 1995
0
10
20
30
2000 2007 2008
+39%
2005 2011 1995 2010 2006
-1%
2009
Client perspective Supplier perspective
Italy
Source: Centro Studi Confindustria estimates based on WIOD data; RB Analysis
-
16 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
> "Industry 4.0" revolution enhances Innovation and Education relevance
-
17 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
Overview over the four Industrial Revolutions
Industry 4.0: the new frontier of the re-industrialization
Source: DFKI, Roland Berger
… and offers enormous opportunities, but kills the non-innovators!
Impact of each Revolution
> Introduction of new products and means of producing existing ones
> Disruption of the competitive status quo (both within and between countries and enterprises)
> New requirements to workforce and infrastructure
new winners, new losers!
through the introduction of mechanical production facilities with the help of water and steam power
through the introduction of a division of labor and mass production with the help of electrical energy
through the use of electronic an IT systems that further automate production
through the use of cyber-physical systems
Degree of complexity
1800 1900 2000 Today
1. 2. 3. 4. 4
3
2
1
From Industry 1.0 to Industry 4.0
First mechanical loom
1784
First assembly line Cincinnati slaughter houses
1870
First programm-able logic controller (PLC), Modicon 084
1969
-
18 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
Industry 4.0 needs to share common understanding at least among our countries
Source: Bitkom, Fraunhofer
Key aspects around Industry 4.0
> Real and virtual world growing together (humans, machines, technologies, Internet)
> Providers of infrastructure: provide supporting structures and services, e.g.
cloud computing or storage for Big Data (e.g. TelCos, Cisco, Amazon) > Industrial users: Globally operating manufacturers such as VW or BASF. > Providers of technologies: provide key technologies for production such as
collaborating robots or remote maintenance systems
> Via intelligent, horizontal and vertical linking-up
> Individualized or mass customized products > Highly flexible production > Integration of customers and value adding partner
into value creation > Coupling of production and high-value services > Cost and efficiency benefits and quality improvements
What?
Who?
How?
Why?
-
19 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
The Industry 4.0 ecosystem – A set of technologies and skills about to interconnect and disrupt business
The Industry 4.0 ecosystem
Source: Roland Berger
SUPPLIERS
CLUSTER OF SUPPLIERS
CLUSTER OF PLANTS
PLANT OF THE FUTURE B
PLANT OF THE FUTURE A
3D PRINTING / ADDITIVE MANUFACTURING
SENSORS
NANOTECHNOLOGY / ADVANCED MATERIALS
> Zero default / deviation
> Reactivity > Traceability > Predictability
> Scrap elimination > Mass customization > Rapid prototyping
> Smart value added products > Technical differentiation > Connectivity
ROBOT
CLOUD COMPUTING
> Stronger protection for internet based manufacturing
> Technology products with longer life cycle
CYBER SECURITY > Give sense to complexity > Creativity > Collaborative manufacturing
> Cyber Physical Systems (CPS) > Numerical command
– Full automation – Totally interconnected systems – Machine to machine communication
LOGISTICS 4.0
> Fully integrated supply chain
> Interconnected systems > Perfect coordination
BIG DATA
ADVANCED MANUFACTURING
SYSTEMS
CLIENTS
AUTONOMOUS VEHICLE
> Customer & marketing intimacy
> Flexibility > Perfect match with customer's
needs with production mass efficiency
> On demand manufacturing
MASS CUSTOMIZATION
INTERNET OF THINGS
> Object tagging > Internet-object
communication via low power radio
> Real time data capture > Optimized stocks > Reduced wastes
> Real time - Autonomy - Productivity
> Full transparency on data reporting
> Flow optimization > Increased security > Lower costs
RESOURCES OF THE FUTURE
WIND ALTERNATIVE / NON CONVENTIONAL SOLAR GEOTHERMIC
> Clean and renewable energies everywhere
> Energy Storage > Alternative raw materials
-
20 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
Industry 4.0 represents for Germany and Italy an opportunity to lead the European re-industrialization on new basis
Benefits, opportunities and challenges of Industry 4.0 innovation
Benefits > Opportunity to relocate production from low labor cost economies (changes in comparative advantage)
> Develop and implement technologies of the future
> Build necessary computing power and communications bandwidth
> Build interfaces with legacy industries
> Train highly qualified labor force/STEM graduates
> Anticipate possible employment impact
> Ensure data protection and security
> More interconnection between companies within the value chain
> More flexibility in production
> Reduced lead times
> Easier, even automatic customization
> Easier tracking of production and customers (big data)
Opportunities/challenges
Source: Roland Berger
-
21 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
> German and Italian Innovation and Education as boosters of the re-industrialization through Industry 4.0
-
22 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
Industry 4.0 will change the traditional concept of R&D spending – a huge opportunity both for Germany and Italy
Size = relative R&D spending
R&D spending as percentage of GDP
Sci
enti
sts/
eng
inee
rs p
er 1
mill
ion
inh
abit
ants
Comparison of R&D spending and the number of scientists/engineers (2013)
Source: R&D Magazine
Traditional R&D New R&D
> New R&D will be measured by its transfer intensity to develop the new competencies of Industry 4.0
USA
Japan
China Poland
8,000
7,000
6,000
5,000
4,000
3,000
2,000
1,000
0 0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5
Austria
Switzerland
Belgium
Portugal
Denmark
Sweden
Italy
France
Finland
Norway
Netherlands
Spain
India
Germany
Ireland
-
23 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
Future competitiveness depending on innovative interconnection and positioning on the strategic junction along the value chain
Traditional R&D KPIs
Technological innovation
> Patents' application for 1 mln inhabitants [# patents]
> University – Companies collaboration in R&D [Scale from 1 – low to 7 – high]
> Private spending on R&D [% of GDP]
0 - 100 patents 100 - 200 patents
1.0 - 4.5 4.5 – 7.0
0% - 1.5% 1.5% - 3%
Additional R&D KPIs [selection]
China
Italy
Spain
UK
France
Germany
Japan
US
China
Italy
France
Spain
Germany
UK
Japan
US
China
Italy
France
Spain
UK
Germany Japan
US
Virtualization of work processes
Level of value added and value chain
complexity
Technology disruption ("game changer")
Ressource efficiency of core processes
Source: Eurostat, World Economic Forum
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24 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
Education plays a key role in new skills generation: more international, collaborative, high-tech and product-oriented competencies
Research institutes and universities in Germany and Italy
Institution Location Main research areas
> 67 institutes, each focusing on different fields of applied science
> HQ in Munich
> Fraunhofer Society
> 83 research institutes focusing on natural, life and social sciences
> HQ in Munich
> Max Planck Society
> Engineering and natural sciences, incl. biology, chemistry, physics
> Karlsruhe > Karlsruhe Institute of Technology
> Natural sciences, engineering, life sciences (e.g. nutrition, biotech., bioinformatics, medicine)
> Munich > Technische Universität München
Institution Location Main research areas
> Public organization for scientific and technological research
> HQ in Rome > Consiglio Nazionale delle ricerche (CNR)
> Aeronautics, biotechnology, nanotechnologies, physics, mathematics
> Milan > Politecnico di Milano
> Coordinating institution for nuclear, particle and astroparticle physics
> Rome > National Institute for Nuclear Physics
> Mathematics, physical sciences, information and communication, engineering, earth sciences, life sciences
> Padova > University of Padova
Source: Roland Berger
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25 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
Industry 4.0 implies new skills and more collaborative and cross-cultural competencies to work in network environment sustainably
> Group of techniques using in particular 3D computer aided design data to rapidly and efficiently turn innovative ideas into scale models
RAPID PROTOTYPING
> Automatic identification method, relying on storing and remotely retrieving data using devices called RFID tags or transponders
RADIO FREQUENCY IDENTIFICATION (RFID)
> Connection of machines, work pieces and systems, to create intelligent networks along the entire value chain that can control each other autonomously
PLANTS SUPER-CONNECTION
> A process of making a three-dimensional solid object of virtually any shape from a digital model
> Allows customizable,one-off production with virtually no waste
3-D PRINTING (or ADDITIVE MANUFACTURING)
> Technologies, processes and standards (ISO 27001) enabling organizations to protect computers, networks and data from unauthorized access
CYBERSECURITY
> Refers to data so large, complex or rapid that it is difficult to process using traditional database and software techniques
BIG DATA
> The capacity to share computing resources –typically through the Internet – rather than having local servers or personal devices to handle applications
CLOUD COMPUTING
> Real-world environment digitally enhanced by computer-generated sensory input such as sound, video, graphics or GPS data
AUGMENTED REALITY
> Technology dealing with the design, construction, operation, and application of robots in order to improve productivity, product quality and worker safety
ROBOTICS
DIGITIZATION
Overview of Industry 4.0 new skills [selection]
Source: Roland Berger
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26 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
Vocational education and training in Germany
Production site – 75% of time
Classroom lesson – 25% of time
Key remarks
> 3-4 Days a week
Therefore, education system should be dynamic and adaptive to the rapidly changing needs of the labour market – Germany case
> 70% of young labour force comes from Vocational school
> Remuneration1) for the whole training period
> At the end of training several options available:
– Starting a career
– Going to college / university
– Going back to classroom after a few years of work to acquire the title of Master Technician
> 1-2 Days a week Teaching of theoretical contents
Labour Market
+
Master - Technician
College / University
Student's age
Vocational school
10 - 15 yrs. old
> 5 years professional studies
> After General School full-time vocational training is a common choice
> One year prevocational training to prepare for full time training
General School
15 - 18 yrs. old
Source: euVETsupport, Eurocultura, IZA – Institute for the Study of Labor, Roland Berger
1) Monthly remuneration between EUR 400 k and EUR 900 k, depending on job
-
27 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
> Options available
-
28 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx
Options available
> Industrial policies at UE and single country level should embrace Industry 4.0 concept to re-gain competitiveness
> Government incentives should be oriented to stimulate the value chain reorganization, based on risk and value created redistribution – the positioning along the value chain is fundamental
> Italian firms granularity represents a huge opportunity to create an interconnected industrial system, both along the value chain and within the factory
> Italy has the opportunity to achieve a competitive advantage as, starting from scratch, it can shortly adapt and evolve its own educational system in order to shape Industry 4.0 new skills and competencies
> Germany and Italy have the chance to enhance their competitiveness through Industry 4.0 by leveraging their economies complementarity – opportunity to set up an Industry 4.0 pilot project on specific value chains controlled by the two countries
> German R&D platform (R&D spending, university collaboration and patents application) can be leveraged by Italy to narrow the innovation gap
CSantarelliCrapelli_Intervento.pdf
-
Pag 4
Il 54% investe in innovazione più del 5% del fatturato e oltre il 25% investe il 10%.
Gli investimenti riguardano innovazione di prodotto, di processo e di lean management.
Dall’Osservatorio sulla Competitività delle PMI della SDA Bocconi si evince che dal 2007 al 2013
abbiamo perso circa 9 mila imprese. Le altre con fatturati compresi fra i 5 e i 50 milioni di euro
sono circa 47mila e di queste circa 20mila sono aziende con i fondamentali a posto,
potenzialmente solide e solvibili.
Dobbiamo scommettere su queste imprese. Con un fatturato ad oggi di 400 miliardi di euro
esse potranno, con strumenti e stimoli appropriati, arrivare a raddoppiarlo.
La Proposta “PMI Innovative” si articola in due punti:
1) modificare la normativa fiscale relativa agli ammortamenti prevedendo un’aliquota di
ammortamento variabile con possibilità di portarla al 100% per le spese in ricerca e
innovazione e anche per i costi delle tecnologie ad altissimo profilo innovativo. Si
eleverebbe così il potenziale innovativo delle PMI e emergerebbero attività che spesso
non vengono capitalizzate;
2) garantire un accesso prioritario a fondi/finanziamenti europei, nazionali e regionali e
alle agevolazioni automatiche, in primis al credito di imposta per ricerca e
innovazione, alle PMI innovative identificabili attraverso requisiti come la spesa in
R&S, il numero di brevetti o ricercatori. Bisogna prevedere altresì agevolazioni per gli
investitori e i Private Equity che scommettono su di loro.
Per fare questo è fondamentale il fattore tempo, non possiamo più permetterci di perdere
terreno combattendo su costi e volumi. Dobbiamo invece accettare e vincere la sfida della
qualità e dell’innovazione. Dobbiamo puntare sul manifatturiero avanzato attraverso le “Key
Enabling Technologies” come micro/nanoelettronica, nanotecnologia, fotonica, materiali
avanzati, biotecnologia industriale e tecnologie di produzione avanzate.
Oggi Italia e Germania rappresentano il più grande ecosistema di business europeo: le imprese
italiane forniscono quella “innovazione variabile” tipica della nostra PMI generando il 13%
delle nostre esportazioni. Dobbiamo incrementare la partecipazione a questi ecosistemi.
Rilanciamo la proposta di sviluppare piattaforme di collaborazione industriale che riuniscano
settori e territori italiani e tedeschi.